...il mio diario di enogastronomia siciliana

Lo scopo principale che mi ha spinto a realizzare questo blog è quello di condividere con voi una passione che ho sempre sentito dentro di me, e cioè, quella della "Cultura del bere e del mangiare" legata in qualche modo all'antica e intensa tradizione intessuta di profumi e sapori scaturiti dalla nostra straordinaria ed amabile terra... La Sicilia.

venerdì 19 febbraio 2010

Armonia e gusto mediterraneo

Carissimi amici, avete mai sentito parlare del suino nero dei Nebrodi? Ebbene si, è una razza autoctona dalle carni pregiate tipico della zona, resistente alle malattie e alle avversità climatiche.

Ma lo scopo principale che mi ha spinto a realizzare questo post è principalmente quello di sottoporre al vostro palato il guanciale di questo pregiatissimo animale.

Esso presenta caratteristiche particolari sia nel gusto che nella struttura, considerando che è attraversata da venature magre (muscolo) e da una massa di grasso pregiato ,Il guanciale di suino nero assume una consistenza più dura rispetto alla pancetta,e nel contempo aromi e spezie ne arricchiscono il gusto.

Bene… adesso a tal proposito, mi sembra giusto e doveroso ,proporvi una preparazione molto semplice nella sua struttura, ma particolarmente ricco e gustoso nello stesso tempo, ovvero un primo piatto prettamente invernale, il tutto armonizzato (lasciatemi usare questo aggettivo) con un “Harmonium” delle cantine Firriato.

“Cellentane con guanciale di suino nero dei Nebrodi, funghi champignon e cipolline caramellate con aceto balsamico e zucchero di canna”

Credetemi un primo piatto da provare assolutamente, principalmente perché il connubio tra il gusto del guanciale ,i funghi e le cipolline caramellate è qualcosa di eccezionale.

E’ chiaro che se non avrete la possibilità di trovare il guanciale di cui vi ho parlato, in alternativa potrete usarne uno comune chiaramente di ottima qualità.

Per quanto riguarda la tipologia di pasta, se non vi piacciono le cellentane, potreste usare mezze maniche, penne, casarecce, sedanini … insomma a vostro piacimento, purchè si tratti di pasta corta.

Vogliamo adesso completare il pasto in maniera impeccabile? Un vino appropriato dalle caratteristiche inequivocabilmente ottimali? Ho qui qualcosa che fa per voi:

Una vinificazione scaturita dall’amore verso la Sicilia , con un vitigno che è diventato il simbolo per eccellenza, un frutto baciato dal sole irresistibile al centro del Mediterraneo … Il clima e l’armonia giusta per accompagnare questa degustazione.

“Harmonium” nero D’Avola del 2008 cantine Firriato nella zona di Trapani.

Saprà conquistarvi con la sua potenza , il suo calore e quel sentore di frutta di prugna e amarena.

Per gli ingredienti e il procedimento della preparazione contattarmi all’’e-mail “peppevalentino@hotmail.it.


martedì 4 agosto 2009

"Manuale" dei formaggi Siciliani



In questo post ho pensato di parlarvi dei principali formaggi Siciliani D.O.P. in un itinerario breve ma ricco di storia legato alla tradizione, all'ambiente ed al clima, non tralasciando quelli che potrebbero essere gli abbinamenti dei vini altrettanto locali che sicuramente stimoleranno la vostra curiosità.
Desidererei iniziare con il
"Ragusano D.O.P."
a pasta filata a forma parallelepipeda.
Abbinamento : Minima stagionatura un Merlot, media stagionatura, un Sirah, e lunga stagionatura , un Nero D'Avola.
"Cascavaddu Ibleo"
realizzato con antica e storica pasta filata. Abbinamento : Cerasuolo di Vittoria.

"Provola dei Nebrodi"
Storica provola di Sicilia stagionata per mesi. Abbinamento: Nerello mascalese.

"Palermitano" :
Tra le paste filate il più curato nell'estrazione del siero dalla cagliata, matura sulla "Cannata" e viene pressato sotto il peso del casaro. Abbinamento: Nero D'Avola o cerasuolo di vittoria.

"Vastedda del Belice"
L'unica "pasta filata" fresca di latte ovino. Abbinamento : Insolia, cataratto, grecanico.

"Caprino di Girgentana"
L'unica pasta filata di latte caprino che ricorda le corna della capra Girgentana (zona di Agrigento). Abbinamento: Insolia , Grecanico, cataratto.

"Pecorino Siciliano D.O.P."
Dal mito alla storia. Il pecorino Siciliano:l'origine dei formaggi d'Europa. Abbinamento: Zibbibbo, Passito di Pantelleria.

"Piacentiou Ennese D.O.P."
Unico per l'aggiunta di zafferano nel latte ovino che lo rende altamente solustico. Abbinamento: Nero D'Avola o Cerasuolo di Vittoria.

"Maiorchino"
Il formaggio più maturo dell'Isola che raggiunge i più lunghi periodi di stagionatura. Abbinamento: Etna rosso.

"Fiore Sicano"
La sola pasta molle di Sicilia a crosta fiorita. Abbinamento: Grecanico o Nerello Mascalese.

"Tuma Persa"
Doppia fermentazione per una pasta pressata dal sapore amabile. Abbinamento:Nero D'Avola, Merlot, Sirah, Malvasia Lipari, Passito di Pantelleria.
"Tumazzo Modicano"
Storica alternativa alle paste filate della cantina di Modica. Abbinamento:Etna rosato per il tipo fresco e semistagionato. Merlot e Sirah per lo stagionato.

"Ricotta fresca"
La Madre della pasticceria Siciliana. E' un prodotto cremoso, morbido, dolce ottenuto dal siero del latte. Abbinamento: Insolia.
"Ricotta Salata"
Il sale per conservare la cremosità della ricotta. Abbinamento: Nero D'Avola

"Ricotta infornata"
La messa in forno durante la preparazione del pane. Abbinamento: Grillo e Grecanico.

giovedì 30 luglio 2009

70 anni di successo


Desidero dedicare questo post ad una storica attività legata alle antiche tradizioni gastronomiche siciliane e non solo…
Quest’anno compie addirittura 70 anni!! Il risultato? Il successo ottenuto dalla passione e la competenza che si tramanda da padre in figlio, offrendo alla raffinata clientela il meglio per ciò che riguarda formaggi, salumi, specialità gastronomiche di ogni genere, dalle prestigiose conserve alle migliori tipologie di pasta a livello artigianale, prosciutti e quant’altro. Ah dimenticavo!! Da non sottovalutare Anche la lista di prestigiosi vini.


Comunque sarà il titolare stesso Bartolomeo Prezzemolo (nella foto a colori) Figlio del fondatore Ciccio Prezzemolo (nella foto bianco e nero) a parlarcene brevemente.
1) Carissimo Bartolomeo , Quando e come nasce questa storica attività?
-L’attività nasce nel 1939 in particolare con la produzione di burro.
2) Secondo lei quale è stato il motivo di questo successo durato fino ad oggi ben 70 anni?
-La qualità dei prodotti e la competenza sono stati i mezzi con il quale abbiamo raggiunto tali obbiettivi.
3) Qual è la tipologia Della sua clientela?
-La nostra clientela da sempre è stata esigente. In realtà i miei acquirenti sono dei buongustai e alla ricerca della qualità accompagnata anche da un rapporto di reciproca stima.
4 )Dal 1939 ad oggi quali sono stati i cambiamenti nelle tecniche di lavorazione dei suoi prodotti portanti, per esempio il burro, le mozzarelle etc?
-Bè, diciamo che fino a tutto il 1945 , ci siamo occupati della produzione di burro, poi mammano negli anni abbiamo iniziato a produrre anche mozzarelle ,scamorze ecc. fino al 1970. Poi dal 1971 abbiamo tolto la produzione e ci siamo dedicati alla vendita di prodotti di altre aziende , mantenendo inalterata la qualità e la genuinità.
5 )Il suo successo lo deve anche in parte al suo personale ?
-Sicuramente si… Il mio personale ha contribuito al successo dell’azienda anche grazie alla loro cordialità.
6) Se tornasse indietro nel tempo cosa rifarebbe e cosa cambierebbe?
-Certamente rifarei tutto per come è andata, se no non saremmo qui a parlare di successo. Sinceramente ogni tappa prefissata negli anni è sempre andata a buon fine, devo dire che sono soddisfatto del nostro lavoro.
7) Cosa si aspetta dal futuro? Come festeggerà il centenario?
-Spero tanto di poter mantenere più a lungo possibile questa struttura,tuttavia essa è rimasta immutata negli anni, con la sola differenza che in alcune circostanze ci siamo adeguati alle norme e regole imposte dalla legge, ma per il resto tutto è rimasto intatto come un tempo.
Grazie Bartolo, il mio augurio e penso anche quello di tutti,è che lei possa continuare con successo la sua prestigiosa e longeva attività con lo stesso amore e la stessa passione di sempre.


venerdì 24 luglio 2009

Spaghetti alla chitarra del marinaio...


Carissimi amici , continuo ad essere la vostra costante tentazione. Un piatto inimitabile con i principali doni che il mare possa regalarci, con una variante particolare; appena serviti gli spaghetti ci si aggiunge una grattatina di scorza di limone. Buon appetito. Abbinamento: Bianco "Glicine " del duca di Salaparuta del 2008

martedì 21 aprile 2009

Caserecce Mediterranee


Carissimi amici,
In questo post desidero presentarvi un primo piatto prettamente mediterraneo che, se pur nella sua semplicità, riuscirà a riscontrare i vostri gusti.
Un'ispirazione culinaria che, accompagnata con il vino che andrò a proporvi, sarà un sicuro successo soprattutto se decidete di condividere il tutto con i vostri amici.



Procuratevi intanto i seguenti ingredienti:
350 g di caserecce di grano duro
250 g di broccoli
80 g di pomodori essiccati tagliati finemente
40 g di olive nere denocciolate
4 filetti di acciughe sott'olio
2 cipollotti
pecorino stagionato
olio extravergine di oliva
prezzemolo
sale
peperoncino.

Adesso passiamo al procedimento:
Lessate i broccoli in acqua salata, appena raggiunta la cottura ideale scolateli ben bene e mettete da parte un po' del brodo di cottura.
In una ampia casseruola soffriggete nell'olio i cipollotti tagliati finemente e le acciughe.
Incorporate quindi i broccoli, i pomodori essiccati, le olive tagliate a rondelle, ed infine il peperoncino. Durante la cottura amalgamare aggiungendo un po' alla volta il brodo di cottura dei broccoli che avevate messo da parte e correggete con un po' di sale se necessario.
In abbondante acqua salata cuocete le casereccie, scolatele e saltatele nella casseruola del condimento spolverizzando con il pecorino e il prezzemolo.



Adesso per dare un tocco finale a questo gustosissimo piatto vi proporrò un vino di grande effetto:

Nero d'Avola del 2007 “Branciforti” della cantina Feudi Bordonaro.
Gusto morbido e avvolgente, colore rubino , tradizione e storia di grande rispetto... Insomma il vino giusto per l'occasione.
Buon appetito.

mercoledì 1 aprile 2009

Unico nel suo genere

Carissimi amici,
In questo post parleremo di un prodotto tipico dell’entroterra siciliano,per essere più precisi, Castronovo di Sicilia.
Si tratta della Tuma persa, un formaggio particolarmente buono per i palati fini ed esigenti.
Sinceramente non conoscevo questo straordinario prodotto, fino a quando il carissimo amico Bartolomeo Prezzemolo (nella foto in basso), un autorità in fatto di prodotti caseari e gastronomici in genere, me lo ha proposto nel suo centenario negozio di salumi e formaggi di Palermo.



Una delle particolarità della tuma persa è la doppia fermentazione e i sei mesi di stagionatura.
Generalmente va mangiato come fine pasto con pane casareccio, oppure come secondo piatto e un contorno di ortaggi.
Posso garantirvi che chi ama i formaggi in genere, deve assolutamente provare questa specialità non comune.
Adesso, con l’aiuto della scheda informativa, riusciremo ad apprezzarne ancor più le sue caratteristiche principali.

Carta di identità:
Denominazione del formaggio: Tuma persa

Tipologia di produzione: Tradizionale
Tipologia del formaggio: A pasta pressata tenera, cruda o semicotta
Tipologia del latte utilizzato: Latte intero, crudo o termizzato
Tipologia di caglio: In pasta di capretto prodotto nella stessa azienda
Specie animale: Vacca Forma: Cilindrica a facce piane
Spessore dello scalzo: Variabile da 10 a 14 cm.
Peso medio per forma: variabile da 7 a 9 Kg. %di grasso sulla sostanza secca: 45-55%
Area di produzione: Monti Sicani, nell'entroterra siciliano
La crosta è di colore giallo-ocra. Diventa scura in seguito alla curatina, cioè la cappatura eseguita con olio d'oliva e pepe macinato. La pasta è tenera, compatta tendente a sgranarsi, con scarsa occhiatura, di colore bianco verso il giallo- paglierino. Il sapore è tra il dolce e il piccante ma mai salato, con un retrogusto lungo ed aromatico che ricorda vagamente i formaggi erborinati, che in teoria non dovrebbero far parte della tradizione siciliana. Ha un equilibrio eccellente ed una consistenza notevole.


Infine per completare il tutto, desidero sottoporre alla vostra attenzione un adeguato abbinamento enologico che si sposa benissimo con la tuma persa,ovvero il nero d’Avola Harmonium delle cantine Firriato del 2006.
Un vino dal Colore rosso rubino cupo e fitto, sentori di frutta rossa, con in evidenza prugna e amarena. In bocca è potente,caldo, solare, dai tannini vigorosi e carezzevoli.

lunedì 2 febbraio 2009

Un duetto... d'eccezione

Si proprio così! Come nel mondo dello spettacolo quando due artisti si esibiscono in una performance musicale, dando vita ad una melodia irresistibile, così nello stesso modo voglio presentarvi due primi che insieme possono armonizzare il vostro banchetto accompagnato da un “orchestra” di vini che, se pur nella loro diversità, riusciranno ad incantare un esigente pubblico di commensali.


Pasta con sarde alla ragusana.
Dal gusto intenso e ricco e dal profumo irresistibile tipico del mediterraneo. Realizzato con sarde fresche, concentrato di pomodoro, granella di mandorle tostate, uva sultanina di Pantelleria, pangrattato tostato e peperoncino.

Credetemi un piatto unico nel suo genere per chi ama i gusti forti e decisi ove è racchiuso tutto il profumo della nostra terra.
In questa ricetta abbinerei un vino rosso giovane dal gusto equilibrato e moderatamente ricco come il syrah della cantina “Sellier de la tour” del 2007.
Spaghetti risottati con fumetto di pesce, gambero mediterraneo, pesto di basilico e bottarga di tonno.
Un incrocio di sapori più o meno delicati in un contesto di profumi straordinariamente irresistibili.
In questo piatto invece abbinerei un bianco dal gusto deciso e morbido come la Ansonica Chiaramonte, un vitigno originale e particolare nello stesso tempo.
L’ annata preferibilmente del 2008 della cantina Firriato.
Detto questo non posso fare altro che augurarvi buon appetito, e se volete entrare nello specifico, potetrete richiedermi le ricette e gli ingredienti con tutti i dettagli attraverso il mio indirizzo di posta elettronica:markovale44@live.it

mercoledì 17 dicembre 2008

Welcome cocktail...in Sicily

Venerdì scorso, durante un "welcome cocktail" arricchito da un buffet a base di crostini con patè assortiti e pregiatissimi salumi tipici della zona, ho avuto l'occasione di apprezzare un connubio enogastronomico davvero azzeccato.
In tutto quel ben di Dio, tra patè di tonno, di ricciola, di acciughe e svariate prelibatezze, ho gradito molto l’accostamento di un frappato di Vittoria ( località in provincia di Ragusa) dalle note fruttate che ha reso ancor più prestigiose le degustazioni in una piacevolissima serata trascorsa tra amici.
In questo post, il mio scopo principale è quello di offrirvi un suggerimento in occasione del pranzo di Natale che riuscirà sicuramente a conquistare i vostri commensali: Il Frappato di Vittoria "Baglio antico" del 2006 della casa vinicola Maremonti.

Caratteristiche principali:
Zona di produzione: Sicilia sud-orientale
Altitudine: 450 mt slm
Clima: temperato, mediterraneo
Terreno: argilloso calacareo
Vitigno: frappato e nero d'Avola
Vinificazione: vendemmia a fine Settembre. Dopo la svinatura il vino viene travasato in botti d'acciaio e si affina per circa sei mesi. Al momento dell'imbottigliamento, il vino viene filtrato e non refrigerato allo scopo di lasciare inalterate le caratteristiche organolettiche.
Colore: Rosso rubino con riflessi violacei
Odore: bouchet fruttato e intenso
Sapore: aromi di mora, mela , dona senzazioni equilibrate e rotonde.
Gradazione alcolica: 14,00%
Temperatura: 18° C
Abbinamenti gastronomici: Piatti a base di pesce azzurro, carni bianche, antipasti di formaggi e salumi.




sabato 29 novembre 2008

Per le vie dei mercati di Palermo

Chi viene a visitare Palermo non può rinunciare a fare una capatina ai mercati della “Vucciria”, “Capo” e Ballarò”; infatti, sono questi i punti di riferimento dei cittadini palermitani per fare la scorta delle necessità alimentari e non solo… è anche occasione per consumare uno spuntino veloce, magari con un panino con le tipiche panelle ( frittelle a base di farina di ceci), con i cazzilli (crocchette di patate e prezzemolo) , assaggiare il mitico sfincione (pizza tipica palermitana a base di pangrattato, cipolla e cacio cavallo), u’ pani ca’ meusa (focaccia farcita di milza di vitello), i babbaluci (lumache), e tante altre specialità del posto.

Qui si può trovare di tutto: ortaggi freschi, frutta di stagione, carni , pesce locale “abbanniato”(gridato)dai venditori ambulanti, spezie , aromi e fragranze di tutte le specie, il tutto accompagnato dagli inconfondibili profumi dei dolciumi a base di mandorle tostate e dal caffè torrefatto a legna secondo la tradizione antica.
Lungo il corso principale del mercato del “Capo” fanno da cornice le antichissime chiese in stile barocco con i portoni spalancati fin dal mattino, ove, le preghiere dei fedeli e le sante messe, vengono riprodotte da un altoparlante posto all’esterno, che si confondono con i mormorii del mercato e le grida degli “arriffatori” (uomini che organizzano sorteggi mettendo in palio ceste piene di alimenti ed altro).
I maggiori mercati tradizionali di cui abbiamo parlato, sono ubicati nei punti più strategici del centro di Palermo, dove raggiungerli è molto semplice: “il Capo” si trova tra il teatro Massimo e il Tribunale,“La Vucciria” invece, tra via Roma e corso Vittorio Emanuele, infine Ballarò tra corso Tukory e le chiese di Casa Professa e San Giovanni degli Eremiti.
Credetemi, visitarli sarà una splendida avventura folcloristica, ricca di colori, profumi e sapori che non potranno mai cancellarsi dalla lista dai vostri piacevoli ricordi.

sabato 22 novembre 2008

Delizie d’A”MARE”

Carissimi amici,
in questo post desidererei proporvi un connubio di degustazione enogastronomica molto interessante, che riuscirà sicuramente a sedurre il vostro palato. Un piatto prettamente mediterraneo che spesso preparo quando ricevo ospiti dai gusti molto esigenti e raffinati. Si tratta del
"Gamberone rosso mediterraneo in citronette di agrumi"


Ingredienti per 4 persone:
12 gamberoni rossi del Mediterraneo
5 limoni succosi
1 arancia
pepe rosa a grani in salamoia
prezzemolo
due spicchi d’aglio
scorza di arancia e di limone
sale q.b.
olio extravergine di oliva .

PROCEDIMENTO:


Sgusciate solo il gambo dei crostacei mantenendoli integri per poi adagiarli in una pirofila.
Nel frattempo preparate una citronette (emulsione) composta da: succo di limone, succo d’arancia, aglio, olio extravergine di oliva, pepe rosa e sale.Battete energicamente fino ad ottenere un composto omogeneo.
Ricoprire successivamente i gamberoni con l’emulsione facendo marinare questi ultimi per almeno un’ ora.
Quando servirete il piatto aggiungete una manciata di prezzemolo tagliato finemente, la scorza di limone e arancia grattugiata e un filo d’olio.
A questo prelibato piatto abbinerei un vino bianco secco dalle note fruttate come il Corvo Glicine del 2007 in quanto si distingue per la sua freschezza e la sua briosità, si rivela ottimo come aperitivo e si sposa bene con antipasti, primi piatti, fritti di pesce e crostacei, lasciando un piacevolissimo retrogusto.


MarkoVale

giovedì 20 novembre 2008

Il vocabolario dell'enologo

Amabile. Vino di sapore abbastanza dolce.
Aroma. Sensazione olfattiva che si percepisce dopo avere consumato il vino.
Bouquet. L'insieme dei profumi che un vino acquista con l'invecchiamento.
Corpo. Insieme di elementi che compongono un vino, tolti alcol e acqua.
Fermentazione. Trasformazione chimica del glocosio in alcol.
Floreale. Vino con profumo di fiori.
Invecchiamento. Tempo di maturazione dei vini per il raggiungimento del migliore livello qualitativo. Varia da mesi a decenni.
Lieviti. Microrganismi che trasformano il mosto in vino mediante fermentazione alcolica.
Meditazione (vino da). Espressione coniata dal Luigi Veronelli per designare i vini da fine pasto o vini dolci in genere, anche se possono rientrare sotto questa nuova denominazione anche i grandi rossi lungamente invecchiati.
Perlage. Sviluppo di anidride carbonica nello spumante in forma di piccole perle.
Profumi. Si distinguono in primari, secondari e terziari. I primi, preesistono nel mosto e passano poi nel vino. Sono detti anche aromi. I secondi sono profumi chein seguito al suo invecchiamento.,
si sviluppano nel vino ma che non preesistevano nel mosto. Gli ultimi si sviluppano nel vino.
Retrogusto. L'insieme delle sensazioni che si avvertono dopo avere consumato il vino.
Rotondo. Vino morbido per contenuto di zucchero di moderata acidità e di corpo pieno.
Taglio. La mescolanza di vini diversi per vitigno o per età.
Uvaggio. Miscela di uve diverse che, fermentando insieme, daranno un unico vino.

sabato 25 ottobre 2008

Sicilia da amare...

Le tradizioni, i sapori, i profumi e i colori, fanno da cornice nello splendido scenario di una Sicilia ricca di risorse naturali e artistiche.
Un patrimonio inestimabile che riesce a sedurre chiunque possa avere la possibilità di visitarla e di viverla.
Questo breve itinerario vuole introdurci nel meraviglioso mondo enogastronomico legato, in qualche modo, alle origini storico-culturali della nostra straordinaria e affascinante regione.
Normanni, Spagnoli e Arabi sono stati parte integrante della storia siciliana generando usanze, grandi opere monumentali, personaggi di grande spessore e perché no? Anche a livello gastronomico hanno dato un grande contributo, dando vita ad una sfilza di specialità che ancor oggi sono protagoniste sulle nostre tavole.
E’ davvrero straordinario come la cucina siciliana nella sua semplicità riesca a conquistare i palati più esigenti.

Sapori intensi che racchiudono in sé tutta la fragranza del mediterraneo.

Dagli innumerevoli primi alla bontà assoluta del pesce, per non parlare dei famigerati dolci. E dulcis in fundo i vini, una meravigliosa realtà che scaturisce non solo dalla favorevole posizione geografica, ma anche dall’amore e dalla passione con cui famosissimi imprenditori del settore riescono ad esaltarne le qualità.
Pertanto l’invito rivolto a tutti i miei visitatori è quello di accostarsi a questa straordinaria realtà siciliana che lascia un segno indelebile nel tempo.


MarkoVale

martedì 21 ottobre 2008

Il marsala e le sue origini

Il marsala racchiude in sè tutta la tradizione, il sapore, la storia, i colori e i profumi della Sicilia in un itinerario tanto straordinario quanto affascinante nella realta' vinicola.Cercherò in questo post di far apprezzare a tutti i miei visitatori le virtù, i segreti e le qualità che non tutti conoscono fino in fondo.Cenni storici:Il marsala nasce nel 1773 ad opera di John Woodhouse, un commerciante e navigatore di Liverpool che in quell'anno a bordo del suo veliero brigantino "Elizabeth"approdò a Marsala (Trapani) a causa di una tempesta.Lui e il suo equipaggio ebbero modo di degustare il vino locale, forte e robusto: il Perpeetum (perpetuo) proprio a motivo del fatto che il vino giovane veniva mischiato con quello vecchioprelevato dalle grandi botti di buon legno.A quel punto, proprio Woodhouse attraverso la miscela di acquavite di vino e sapienti miscugli di mosti, ne spedì 400 litri in Inghilterra riscuotendo un notevole successo. Ben presto la fama del Marsala si diffuse non solo in Inghilterra, ma anche in gran parte dell'europa e via via in tutto il mondo.

Caratteristiche organolettiche:


colore oro: prodotto da uve a bacca bianca
colore ambra: prodotto con l'aggiunta di mosto cotto
colore rubino:prodotto da uve a baca nera miscelate con uve a bacca bianca sensa aggiunta mosto cotto.

Residuo zuccherino:
Secco: con zuccheri inferiori a 40 g per litro
semisecco: con zuccheri che vanno tra i 40 e i 100 g per litro
dolce: con zuccheri al di sopra dei 100 g per litro.

caratteristiche di produzione:

Fine: minimo 1 anno di invecchiamento ,e conciato
Superiore: minimo 2 anni di invecchiamento ,e conciato
vergine: minimo 5 anni di invecchiamento, non conciato
vergine riserva: minimo 10 anni di invecchiamento, non è conciato.

domenica 5 ottobre 2008

Arancini siciliani &... Wine


Gli arancini rappresentano un emblema della gastronomia palermitana.
L'origine degli arancini di riso risale alla dominazione saracena in Sicilia. Per la dieta degli arabi, il riso era un alimento basilare. Durante i banchetti, al centro della tavola, veniva collocato un ampio vassoio carico di riso aromatizzato con zafferano e arricchito da verdure, carne e altri aromi. Era questa l'originale composizione degli arancini, in mancanza dei pomodori che dovevano ancora essere importati dalle Americhe. La panatura fu un'invenzione geniale, utile a rendere “trasportabile” il pasticcio di riso. Muniti di una croccante corazza dorata, ottenuta mediante la frittura, gli arancini divennero cibo da viaggio, in grado di resistere abbastanza bene al tempo senza deteriorarsi.
Quale vino abbinare a questo succulento piatto?
Considerando che a far da padrona in questa pietanza é la tendenza grasso-untuosa apportata dalla frittura che ne caratterizza la cottura, per compensare l'untuosità in bocca occorre un vino molto fresco in acidità, meglio se ci sono anche le bollicine così da pulire più velocemente le papille gustative, consentendo un maggiore apprezzamento del boccone che segue ogni sorso di vino. Ma occorre anche un pò di corpo per accompagnare il sapore del ragù insieme al formaggio , per questo consiglio di abbinare un buon
Rosato frizzante possibilmente prodotto con uve nerello mascalese e nerello cappuccio. Un vino generalmente leggero di media struttura con profumi di frutta rossa matura che spaziano dalla ciliegia alla fragola, con ricordi floreali di rosa, di una piacevole sapidità in bocca.

domenica 31 agosto 2008

Wine &... voyage

Ahimè... le vacanze sono terminate!
Quest'anno, ho avuto l'opportunità di visitare diversi luoghi della Sicilia orientale ma, in particolar modo, mi è rimasta impressa Noto... Non avrei mai immaginato di assistere ad uno scenario così incantevole!
Le innumerevoli chiese in stile barocco dalle imponenti strutture, la storia costellata da tradizioni che ancora si tramandano, lo splendido scenario notturno tra giochi di luci e riflessi che armonizzano i monumenti, le varie strutture pubbliche, i servizi turistici,i locali e i bar ben disposti,rendono magica l'atmosfera della città non alterando le bellezze monumentali del luogo.
Da non sottovalutare inoltre,in prossimità di Noto, l'oasi naturale di Calamosche (Funni Musca), spiaggia racchiusa tra splendide scogliere entro le quali si aprono grotte marine, con un mare azzurro cristallino e trasparente.
Inoltre, merita una capatina, la graziosa località balneare di Marzamemi, luogo di ritrovo notturno in una cornice surreale e gradevole.
Un ringraziamento particolare va alla struttura che mi ha ospitato durante la mia permanenza a Noto, ovvero il B&B San Pietro dove ho trovato una particolare accoglienza e familiarità non comune, a parte le ricche colazioni e gli ambienti confortevoli e avvolgenti che fanno di esso il posto ideale per un soggiorno alternativo .